Dispositivo posto all’interno della fossa che attenua l’urto della cabina, in caso questa ecceda il limite di corsa. A seconda della velocità per cui è stato realizzato l’ascensore, l’ammortizzatore può essere “a molla” (per basse velocità) o “idraulico” (per velocità superiori a 1,20m/s).
L’arcata è la struttura metallica all’interno della quale è montata la cabina e scorre su apposite guide con l’ausilio di pattini.
È costituito da ingranaggi dentati che riducono il numero di giri dell’asse dove è fissata opportunamente la puleggia motrice. Negli ascensori, in genere, l’argano è costituito da una vite senza fine (avente gli stessi giri del motore) che muove una ruota dentata, calettata sullo stesso albero della puleggia motrice
Apparecchio elevatore con installazione fissa che serve piani definiti, comprendente una cabina, le cui dimensioni e costituzione permettono l’accesso alle persone, che si sposta, tra guide.
Ascensore destinato principalmente al trasporto di merci, che sono generalmente accompagnate da persone. Il termine “ascensore per merci” non introduce in alcun modo una categoria particolare o supplementare di ascensore.
Operazione che permette, dopo la fermata, di riportare la cabina a livello del piano durante le operazioni di carico e scarico, se necessario, con correzioni successive
Elemento dell’ascensore o del montacarichi destinato a ricevere le persone e/o le cose da trasportare.
La massa del contrappeso è pari alla massa cabina + massa arcata + metà carico trasportabile e massa dei cavi flessibili.
Prodotto del quadrato del diametro nominale della fune (in mm2 per la resistenza nominale a trazione dei fili (in N/mm2) e per un coefficiente proprio corrispondente al tipo di fune (ISO 2532=UNI 8680). Il carico di rottura effettivo ottenuto alla prova di rottura di un campione di fune seguendo un metodo definito deve essere almeno uguale al carico di rottura minimo.
Distanza esistente fra il piano della prima e quella dell’ultima fermata.
Parte del vano di corsa situata sotto il livello del piano più basso servito dalla cabina.
Il dispositivo posizionato sull’argano, che determina il blocco della puleggia di trazione durante la fase di stazionamento della cabina al piano.
Fune ausiliaria collegata alla cabina e al contrappeso destinato ad azionare il paracadute in caso di rottura della sospensione.
Protezione costituita da una parte verticale liscia a filo della soglia di piano o di cabina e al disotto di essa.
Organi che assicurano la guida dell’intelaiatura della cabina o del contrappeso, se esiste.
Incastellatura metallica che sostiene la cabina o il contrappeso, alla quale sono fissati gli argani di sospensione. Questa incastellatura può fare parte integrante della cabina stessa.
Dispositivo che provoca l’arresto del macchinario e, se necessario,provoca l’intervento del paracadute, quando l’ascensore raggiunge una velocità predeterminata, superiore alla nominale.
Operazione che permette di migliorare la precisione di fermata della cabina al livello dei piani.
Locale dove si trovano la (le) macchina (e) e/o le relative apparecchiature.
Locale senza macchinario, ove si trovano pulegge ed eventualmente il (i) limitatore (i) di velocità e le apparecchiature elettriche.
Complesso degli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore.
Apparecchio elevatore con installazione fissa, che serve piani definiti, che ha una cabina inaccessibile alle persone, per le sue dimensioni e costituzione, che si sposta, almeno parzialmente, lungo guide verticali o la cui inclinazione è minore di 15° rispetto alla verticale.
Montacarichi le cui funi sono trascinate per aderenza nelle gole della puleggia motrice della macchina.
Montacarichi con sospensione mediante catene o le cui funi non sono trascinate per aderenza.
Ascensore la cui cabina è dimensionata per il trasporto di autovetture.
Dispositivo meccanico destinato a fermare e mantenere ferma la cabina o il contrappeso sulle guide nel caso di eccesso di velocità in discesa o di rottura degli organi di sospensione.
Paracadute la cui presa sulle guide si effettua con bloccaggio pressoché immediato, ma in modo che la reazione sulla cabina o sul contrappeso risulti limitata per l’intervento di un sistema ammortizzante.
Paracadute la cui presa si effettua per frenatura sulle guide o per il quale sono state prese precauzioni per limitare ad un valore ammissibile l’azione sulla cabina o sul contrappeso.
Paracadute la cui presa sulle guide si effettua con bloccaggio pressoché immediato.
Persona trasportata da un ascensore.
Carico per il quale l’impianto è stato costruito e per il quale il fornitore garantisce un funzionamento normale.
È una ruota, girevole attorno ad un asse, dotata di scanalature circonferenziali dove passano le funi.
È il quadro che, ogni volta che si spinge un qualsiasi pulsante, riceve l’informazione e la esegue, portando la cabina al piano desiderato, segnalando sugli indicatori di cabina e di piano, la posizione in cui ci si trova.
Apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato per il trasporto di persone con ridotta capacità motoria, che si muove lungo il lato di una scala o di un piano inclinato e che si sposta, azionata da un motore elettrico, nei due sensi di marcia.
Superficie della cabina, misurata ad 1 m dal pavimento, senza tener conto di eventuali sbarre d’appoggio, che può essere occupata da passeggeri e cose durante il funzionamento dell’ascensore.
Persona che utilizza un impianto di ascensore o montacarichi.
Persona che è stata autorizzata ad usare l’ascensore dal responsabile dell’impianto e che ha ricevuto istruzioni riguardanti tale utilizzazione.
Volume entro il quale si sposta la cabina e il contrappeso, se esiste. Questo volume è materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto.
Velocità della cabina per la quale l’impianto è stato costruito e per la quale il fornitore garantisce un funzionamento normale.
Zona, sopra e sotto il livello di fermata, entro la quale deve trovarsi il pavimento della cabina affinché la porta di piano corrispondente possa essere sbloccata.